Cavalleria Rusticana
CAVALLERIA RUSTICANA
OGGETTO: Progetto dell’opera Cavalleria da farsi in una piazza antistante una chiesa con solisti, orchestra, coro.
L’IDEA: Creare l’opera Cavalleria Rusticana da portare nelle piazze con il naturale sfondo scenografico di una chiesa, con cinque cantanti solisti , Santuzza, Turiddu, Alfio, Mamma Lucia e Lola con orchestra o pianoforte e coro.
ORGANIZZAZIONE: Lo spettacolo già completamento rodato in varie piazze italiane avrà come cantanti cinque validi artisti che hanno già collaborato con noi, diretti dal Maestro Fabiano Fiorenzani con un orchestra di 15 elementi tutte prime parti di Fondazioni Liriche Sinfoniche Italiane e Giampaolo Lazzeri con organico bandistico. Il coro è quello di Montughi diretti dal Maestro Enrico Rotoli alla regia Alessandra Vadalà coadiuvata da Antonella Casadei scenografa e costumista. Si dovrà pensare soltanto ad un service per le luci e dove l’acustica lo richiedesse un fonico con l’impianto. I costumi sono già di proprietà del coro.
PROGRAMMA MUSICALE: Tutta l’opera completa in tutte le sue parti, sia con l’orchestra di 10-15 elementi tutte prime parti che riescono a rendere l’opera stessa in maniera perfetta, o eventualmente fatta al pianoforte e con una Banda.
CENNI STORICI: E’ un'opera in un unico atto di Pietro Mascagni, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga.Cavalleria Rusticana fu la prima opera composta da Mascagni ed è certamente la più nota fra le sedici composte dal compositore livornese (oltre a Cavalleria Rusticana, solo Iris e L'amico Fritz sono rimaste nel repertorio stabile dei principali enti lirici). Il suo successo fu enorme già dalla prima volta in cui venne rappresentata al Teatro Costanzi di Roma, il 17 maggio 1890, e tale è rimasto fino a oggi. La storia è ambientata in un paese siciliano di fine ‘800 (Vizzini, CT). È il mattino del giorno di Pasqua: il giovane Turiddu, prima di partire per il servizio militare, giura il suo amore a Lola. Al suo ritorno (circa un anno dopo) però scopre che Lola s'è sposata con Alfio, il carrettiere del paese. È un duro colpo per Turiddu, che l'ama ancora. Per vendicarsi dell'affronto subito e superare il difficile momento, corteggia Santuzza, una giovane del paese ma, dopo averla sedotta, inizia a trascurarla perché passa il suo tempo ad aggirarsi nei dintorni dell'abitazione di Alfio, che è andato al lavoro, nella speranza d'incontrare Lola. Santa, addolorata e preoccupata, cerca Turiddu per avere spiegazioni sul suo comportamento. Si reca addirittura da Lucia, madre di Turiddu, e le racconta tutto: i suoi sentimenti per il figlio e il distacco di lui. All'arrivo di Turiddu tra i due giovani scoppia un'accesa lite, alla quale assiste anche Lola che passa lì vicino per recarsi alla chiesa per la messa di Pasqua e senza più ascoltare le parole di Santuzza, Turiddu la segue. Santa allora, offesa, decide di vendicarsi e, appena incontra Alfio di ritorno dal lavoro, gli riferisce che Lola gli è infedele. Finita la messa, Turiddu offre da bere agli amici all'osteria della madre. Offre un bicchiere anche ad Alfio il quale, sdegnato, lo rifiuta e, nel gesto di abbracciarlo, gli morde l'orecchio e in questo modo lo sfida a duello. Prima di recarsi alla sfida mortale, Turiddu saluta la madre Lucia e le chiede di avere cura di Santuzza. L'epilogo del duello è rappresentato dalle grida di una popolana che urla: ”Hanno ammazzato compare Turiddu!”